Martedì 19 settembre alle ore 9.30 il Dr. Lorenzo Azzi, Odontoiatra e Chirurgo orale del Gruppo Meditel, è intervenuto a Radiorizzonti 88 FM affrontando il tema “La Salute dentale e orale: l’importanza della prevenzione.”
Il Dr. Lorenzo Azzi è anche Ricercatore universitario presso l’Università degli Studi dell’Insubria e Specialista ospedaliero presso l’Ospedale di Varese, dove dirige l’Ambulatorio di Patologia e Medicina orale.
Durante la puntata il Dr. Azzi ha parlato delle più comuni patologie della bocca, del cancro orale e dell’importanza, fin da piccoli, della prevenzione.
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DI seguito è disponibile il testo dell’intervista:
Dr. Azzi, quando ci rechiamo dal dentista per una visita o per eseguire l’igiene orale periodica temiamo sempre ci possano trovare una carie o un problema alle gengive. Sono queste le uniche patologie che possono colpire la bocca?
Purtroppo no. La carie dentaria e la parodontite rappresentano certamente le due malattie più frequenti della bocca e sono anche annoverate tra le malattie più comuni che colpiscono l’essere umano; tuttavia la bocca, così come tutti gli altri distretti e organi del corpo umano, può essere affetta da una grande varietà di altre malattie. Parliamo di malattie che vanno dalle più comuni afte a patologie più complesse, come le malattie autoimmuni, il cancro orale, e le patologie delle ossa mascellari, per citarne alcune.
Dr. Azzi, Lei lavora sia come libero professionista che come specialista all’Ospedale di Varese. La prevenzione delle malattie della bocca chi la deve fare? Il dentista, diciamo così, “normale”, o lo Specialista ospedaliero?
La prevenzione delle malattie della bocca la svolgono tutti i dentisti presenti sul territorio: l’odontoiatra, infatti, durante la sua formazione universitaria, riceve normalmente le nozioni per saper riconoscere una lesione della bocca pericolosa come quella di un tumore.
Tuttavia, l’odontoiatria negli ultimi anni si è andata sempre più differenziando in una serie di specializzazioni e campi di azione, tra cui quella del Patologo orale è sicuramente uno di quelli più dinamici ed in rapida evoluzione.
La diagnosi e il trattamento delle malattie orali più complesse viene demandata alla figura del patologo orale, specialmente se in servizio presso una struttura ospedaliera per l’esperienza che si acquisisce, data la complessità e la varietà dei casi con cui ci si misura.
Quando si parla di “Cancro” tutti alziamo le antenne perché, nonostante il progresso scientifico, è una parola che ancora fa molta paura. Può dirci qualcosa in più sul cancro della bocca e darci qualche dritta per evitarlo?
Il cancro della bocca (e.g., Carcinoma spinocellulare del cavo orale) rappresenta un paradosso della medicina. La bocca è forse l’organo del corpo umano più semplice da ispezionare, perché è ben accessibile e visibile, a differenza di altri organi come lo stomaco, il pancreas, o il fegato.
Eppure, il cancro della bocca si pone ai vertici della classifica epidemiologica dei tumori, rientrando nelle prime dieci neoplasie più frequenti. Nonostante i progressi dei protocolli della chirurgia e della radioterapia, o la più recente introduzione dell’Immunoterapia, la prognosi di sopravvivenza per i pazienti affetti da questo tumore si attesta intorno al 50% a 5 anni dalla diagnosi. Di conseguenza, l’unica vera arma che abbiamo a disposizione oggi per combattere questa terribile malattia è la diagnosi precoce, l’intercettazione delle lesioni tumorali iniziali o, meglio ancora, il trattamento di quelle lesioni che precedono il cancro i cosiddetti Disordini Potenzialmente Maligni.
Importante è sicuramente promuovere stili di vita corretti: non fumare, non consumare alcolici, evitare l’esposizione ad inquinanti ambientali o industriali, avere una corretta alimentazione, recarsi ogni 6 mesi dal proprio dentista per il mantenimento della salute orale. Non dimentichiamoci, inoltre, che è disponibile un vaccino contro il Virus del Papilloma Umano per i ragazzi, sia femmine che maschi. Questo virus è responsabile della nascita di molti tumori dell’Orofaringe.
Tornando a patologie più “normali” e frequenti come la carie dei denti o le patologie delle gengive, oltre che il danno al dente o la perdita dello stesso con conseguenti danni estetici e funzionali, possono causare danni anche alla salute generale?
Certo. La parodontite, per esempio, è dimostrato essere un fattore di rischio che si associa all’insorgenza di patologie cardiovascolari e di parto pre-termine, ed è nota la correlazione a due vie tra malattia parodontale e diabete. Chi ha il diabete, infatti, è più predisposto alla parodontite, mentre il paziente diabetico con parodontite incontra maggiori difficoltà a ottenere un buon controllo glicemico.
Negli ultimi anni, poi, emergono sempre più correlazioni tra parodontite e l’insorgenza di malattie reumatologiche e autoimmuni. La parodontite, d’altronde, è un’infiammazione cronica delle gengive e dei tessuti di supporto dei denti che favorisce l’attivazione dell’infiammazione anche in altri organi del corpo umano, mediante delle molecole che si chiamano citochine.
La carie dentaria non trattata, invece, comporta la “morte” del dente e lo sviluppo di infezioni nelle ossa sottostanti le sue radici. Questi focolai di infezione cronica, nel tempo, possono rappresentare un pericolo per lo sviluppo di patologie a carico delle valvole cardiache o per il paziente candidato a trapianto d’organo.
Ci dice qualcosa di più sul “patologo orale”, una figura professionale ancora poco conosciuta.
Il “Patologo orale” (all’estero è conosciuto come Specialista in Medicina orale) è un dentista che si focalizza sulla diagnosi e il trattamento di tutte le malattie della bocca, non quindi solo quelle dei denti o delle gengive. E’ una figura di riferimento che si interfaccia con gli altri specialisti della medicina, come l’otorinolaringoiatra, il chirurgo maxillo-facciale, il dermatologo, l’anatomo-patologo, l’immunologo clinico, ecc… nella gestione delle patologie più complesse.
Compito del Patologo orale è anche quello di intercettare le manifestazioni in bocca di patologie che nascono in altri organi (ad esempio le afte possono talvolta rappresentare la manifestazione di patologie infiammatorie gastrointestinali), diagnosticare le patologie mediche delle ghiandole salivari, inquadrare e gestire il dolore orofacciale a origine non dentaria, di cui il più rappresentativo è la Sindrome della Bocca urente.
Infine, tra i compiti di questa figura rientrano la gestione delle complicanze orali dei trattamenti chemio e radioterapeutici dei pazienti oncologici, come le mucositi, le osteonecrosi scatenate dai farmaci, il calo della salivazione.
E’, quindi, un vero e proprio “Medico della bocca”, specialista di riferimento importante per i colleghi Medici di Medicina generale nel caso dovessero incontrare pazienti con problemi di salute al cavo orale.