Autore: Dr.ssa Antonella Gomitoni
Il 29 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell’ictus, malattia cerebrovascolare acuta causata dall’improvvisa ostruzione (ictus ischemico) oppure dalla rottura di un vaso sanguigno che irrora l’encefalo (ictus emorragico). La mortalità per ictus è del 20-30% a 30 giorni dall’evento e del 40-50% a distanza di un anno, mentre il 75% dei pazienti sopravvissuti presenta forme di disabilità che nella metà dei casi comporta perdita dell’autosufficienza.
L’ictus è una patologia “tempo-dipendente”, infatti più rapidamente si interviene in corso di ischemia (possibilmente entro 4.5-6 ore dall’esordio dei sintomi), più cellule cerebrali si possono salvare, favorendo una migliore ripresa dall’ictus.
In caso di comparsa di uno o più sintomi riferibili all’ictus quali:
- improvvisa riduzione o perdita di motilità e di forza e/o improvvisi deficit sensitivi (formicolii, perdita di sensibilità) alla metà inferiore del viso, al braccio e/o alla gamba di un lato del corpo,
- improvvisa difficoltà nel parlare e/o nel comprendere il linguaggio altrui,
- improvvisi disturbi visivi a carico di uno o di entrambi gli occhi,
- improvvisa perdita di coordinazione dei movimenti, sensazione di vertigine, sbandamento e/o caduta a terra,
- improvviso mal di testa lancinante e inconsueto,
è necessario chiamare immediatamente il112/118 per il trasporto urgente al Pronto Soccorso. I servizi di Emergenza/Urgenza sono preparati al riconoscimento dei sospetti ictus ed accompagneranno i pazienti presso Ospedali in grado di gestirli nella fase acuta, ricoverandoli nelle Stroke Unit direttamente o dopo eventuale procedura di interventistica endovascolare (nel caso di ictus ischemico, rimozione del trombo che occlude il vaso arterioso attraverso l’inserimento diretto di un catetere) seguita in Centri idonei.
I risultati sono tanto migliori quanto più precoce è l’inizio delle cure. Pertanto non si deve aspettare di vedere se i sintomi migliorano spontaneamente, o contattare il Medico di medicina generale o la Guardia Medica, nè recarsi in Pronto Soccorso con mezzi propri, ma allertare il 112/118.
L’acronimo FAST consente di ricordare facilmente alcuni test da fare quando si sospetta che una persona sia stata colpita da ictus:
- F (come Face: Faccia): chiedere alla persona di sorridere e osservare se un angolo della bocca non si solleva o “cade” e la bocca appare “storta”;
- A (come Arms: braccia): chiedere alla persona di alzare entrambe le braccia e osservare se presenta difficoltà/incapacità a sollevare un braccio o a mantenerlo alzato allo stesso livello dell’altro”;
- S (come Speech: linguaggio): chiedere alla persona di ripetere una frase semplice e valutare se il suo modo di parlare risulti strano (parole senza senso) o biascicato;
- T (come Time: Tempo): se è presente uno qualunque di questi segni, bisogna CHIAMARE IMMEDIATAMENTE IL 112/118.
La prevenzione
Oggi più che mai la prevenzione rappresenta l’arma più efficace per ridurre i casi di ictus e di altre malattie cardio-cerebrovascolari e si basa essenzialmente sull’adozione e sul mantenimento di stili di vita salutari (non fumare e non consumare altri prodotti del tabacco; praticare regolarmente un’adeguata attività fisica; evitare il consumo rischioso e dannoso di alcol; seguire una sana alimentazione, varia ed equilibrata, prediligendo il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e pesce e limitando l’assunzione di sale, carne rossa, grassi di origine animale e zuccheri; mantenere un peso corporeo ottimale), nonché sull’identificazione precoce e sull’adeguata gestione di eventuali fattori che aumentano il rischio di ictus, quali ipertensione arteriosa, dislipidemie, diabete mellito, fibrillazione atriale, cardiopatie e vasculopatie.