Autore: Dr.ssa Valeria Uboldi
Il tumore della cervice uterina rappresenta il quinto tumore per frequenza nelle donne. Colpisce la parte più esterna dell’utero (collo o portio) ed è causato da un’infezione da papillomavirus (HPV) che si trasmette per via sessuale e non dà alcun segno clinico. Se l’infezione persiste, si formano lesioni che possono evolvere in cancro. Il rischio di evoluzione dipende dal tipo di HPV ma è favorito anche da numero di partner, immunodepressione e fumo.
La prevenzione è importante perché permette di scoprire lesioni prima che evolvano in carcinoma e può essere fatta con esami di screening e con il vaccino.
Attualmente l’esame di screening più impiegato è il Pap-test, offerto ogni 3 anni alle donne. Il Sistema sanitario italiano, attraverso le Regioni, è impegnato a modificare il programma di screening e ad offrire anche l’HPV-DNA test, che permette di rilevare la presenza di DNA di ceppi di HPV ad alto-medio rischio, prima ancora che le cellule del collo dell’utero presentino alterazioni riscontrabili con il Pap-test.
La vaccinazione anti-HPV previene il 90% di tumori causati da HPV, è sicura ed è offerta a ragazze e ragazzi nel dodicesimo anno di età.