Alla prima serata del Corso ECM, che si è svolta in Meditel giovedì 23 maggio rivolta ai Medici di base e altri Specialisti, abbiamo approfondito il tema delle patologie reumatologiche, in particolare l’artrite reumatoide e l’osteoporosi grazie alle relazioni del Dr. Davide Antonio Filippini e della Dr.ssa Emanuela Schito, Specialisti in Reumatologia dell’Unità di Reumatologia dell’Ospedale Niguarda di Milano.
Artrite reumatoide, il medico di base svolge un ruolo molto importante.
Abbottonarsi la camicia, farsi la doccia, allacciarsi le scarpe, scrivere con la penna, sono gesti per nulla scontati per chi soffre di artrite reumatoide, malattia cronica e invalidante. La diagnosi precoce e quindi il trattamento in questo caso possono fare la differenza per evitare disabilità permanenti col passare degli anni.
Spesso l’artrite reumatoide è ancora sottovalutata e a volte confusa con altre malattie. Il medico di base svolge un ruolo molto importante: deve saper individuare- fin dalle prime manifestazioni dei sintomi- i campanelli di allarme della malattia, come la rigidità delle articolazioni per più di trenta minuti dopo il risveglio al mattino, l’infiammazione delle articolazioni e il dolore ai polsi e alle articolazioni di mani e piedi. In caso di sospetta artrite reumatoide, il medico di base invierà il paziente dal Reumatologo per fissare gli approfondimenti mirati.
Osteoporosi, solo una donna su due affetta da osteoporosi sa di esserlo.
L’osteoporosi è una malattia sistemica caratterizzata da una riduzione della massa ossea, che diventa più fragile e più esposta ad un rischio di fratture. Le sedi più frequenti di fratture da fragilità sono la colonna vertebrale e il femore.
L’osteoporosi può essere definita come primaria, se associata all’impoverimento fisiologico di massa ossea, oppure secondaria ad altre condizioni (malattie gastrointestinali, malattie del sangue, farmaci). Rappresentano importanti fattori di rischio per l’osteoporosi il fumo, l’alcol, la magrezza, un’alimentazione carente di calcio, la sedentarietà.
Le più esposte a questa patologia sono le donne dopo la menopausa. Tuttavia solo una donna su due affetta da osteoporosi sa di esserlo. La mancanza di consapevolezza su questa patologia riguarda anche un uomo su cinque.
Ancora una volta è importante la diagnosi precoce per poter evitare le fratture delle ossa. La prevenzione, però, deve iniziare nell’età dello sviluppo e intensificarsi con l’approssimarsi dell’età a rischio.