Martedì 4 giugno 2019 si è svolta la seconda parte del corso ECM rivolto ai Medici di base e altri Specialisti, dedicata interamente alle malattie batteriche e alla terapia antibiotica, grazie all’interessantissima e dettagliata relazione del Dr. Giuseppe Giuliani, Direttore UOC Servizio di Medicina di Laboratorio e Microbiologia, Responsabile Comitato Lotta Infezioni Ospedaliere ASST-Rhodense e Medico Ozonoterapeuta.
Antibiotico resistenza – Che cos’è il PIANO NAZIONALE DI CONTRASTO 2017-2020?
L’antibiotico-resistenza (AR) è uno dei principali problemi di sanità pubblica. Nel 2017 il ministero della Salute ha pubblicato il Piano nazionale di contrasto dell’Antimicrobico Resistenza 2017-2020, fissando il percorso che le istituzioni nazionali, regionali e locali, devono compiere per un miglior controllo della resistenza agli antibiotici nei prossimi anni, e sottolineando l’importanza della sorveglianza, per disporre di dati validi e rappresentativi per monitorare le resistenze nel tempo.
Gli obiettivi generali della strategia sono:
- ridurre la frequenza delle infezioni da microrganismi resistenti agli antibiotici,
- ridurre la frequenza di infezioni associate all’assistenza sanitaria ospedaliera e comunitaria.
Il Programma di sorveglianza in ambito umano:
L’obiettivo in questo settore è la riduzione del:
- consumo di antibiotici sistemici >10% in ambito territoriale e >5% in ambito ospedaliero,
- consumo territoriale e ospedaliero di fluorochinoloni (riduzione >10%),
- prevalenza di S. aureus meticillino-resistenti negli isolati da sangue (riduzione >10%),
- prevalenza di Enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE) negli isolati da sangue (riduzione >10%).
Con il termine antibiotico-resistenza si intende la capacità di un batterio di resistere ad un farmaco antibiotico.
Gli antibiotici sono una risorsa molto importante per la salute poiché, a partire dalla loro scoperta, hanno contribuito in modo determinante ad impedire la diffusione delle infezioni batteriche. Negli ultimi anni, però, antibiotici che erano comunemente utilizzati per curare le infezioni batteriche sono divenuti meno efficaci o non funzionano più a causa del loro uso eccessivo e non corretto. Il fenomeno ha raggiunto proporzioni tali da indurre varie istituzioni internazionali a lanciare l’allarme.
L’interpretazione dell’antibiogramma secondo le nuove linee guida EUCAST
I diversi standard a valenza nazionale utilizzati in vari paesi europei per l’interpretazione dell’antibiogramma sono stati recentemente unificati ed armonizzati in un unico sistema europeo ad opera dell’EUCAST (European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing).
Anche per i Laboratori di microbiologia italiani è stato introdotto il sistema EUCAST, che ha sostituito il sistema CLSI (Clinical e Laboratory Standard Institute) in precedenza adottato. EUCAST ha tra i suoi obiettivi, la definizione dei breakpoints (BP) per gli agenti antimicrobici e la distribuzione delle concentrazioni minime inibenti (MIC) dei ceppi “wild type” (WP) per ogni specie batterica o fungina.
Alcuni scatti della serata: