Il Dr. Riva interviene a Radiorizzonti 88FM

Pubblicato il 8 Aprile 2022

Martedì 5 aprile alle ore 9.30 il Dr. Diego Riva, Specialista in Ginecologia, Ostetricia e Urologia è intervenuto a Radiorizzonti 88 FM sul tema Gestione delle cistiti acute e recidivanti della donna”.

Clicca sul link per ascoltare l’intervista del Dr. Diego Riva: https://www.radiorizzonti.org/programmi/orizzonti-magazine-meditel/archivio/20220405.mp3

Di seguito il testo della Sua intervista:

Che cos’è la cistite e come si manifesta?

La cistite è una infezione acuta della vescica dovuta ai germi che costituiscono la sua flora batterica normale. Va sottolineato che le urine non sono mai sterili, per cui avere germi nelle urine o un’urocoltura positiva non è segno di malattia! Essi, per cause diverse, diventano più numerosi o più aggressivi.  I sintomi della cistite sono: necessità di urinare spesso con difficoltà a rimandare la minzione, sensazione di non avere svuotato completamente la vescica, bruciore intenso durante o al termine della minzione, urine torbide o a volte addirittura con presenza di sangue, malessere, fastidio in regione vescicale, a volte febbricola.

Quali possono essere le cause favorenti la cistite?

Possono essere varie: episodi di freddo, problemi intestinali come stitichezza o diarrea cronica (in quanto i germi provengono sempre dall’intestino) , incompleto svuotamento della vescica, a volte per sovradistensione della stessa (anche per eccessiva introduzione di liquidi !!), prolasso genitale. L’eliminazione di questi fattori è essenziale. In alcuni casi la cistite si manifesta molto frequentemente con grossi disagi per la donna.

Come mai la cistite può essere recidivante?

La recidiva può dipendere dal persistere delle condizioni negative pre-esistenti (es. ristagno di urina in vescica, problemi intestinali persistenti), ma, molto più facilmente, dall’indebolimento progressivo della delicata parete vescicale che non è più in grado di proteggersi dalla normale flora batterica, che aderisce alla parete della vescica, e si moltiplica rapidamente.  

Quali accertamenti e quale terapia bisogna intraprendere in questi casi di recidiva frequente ?

Nelle forme recidivanti, che , ripeto, possono diventare anche pericolose con infezioni che si diffondono ai reni, è indispensabile un approccio specialistico urologico o uro-ginecologico per escludere i fattori negativi citati, cioè soprattutto il ristagno di urina in vescica e il prolasso genitale. Mentre le forme acute possono risolversi con un terapia di breve durata (2-5 gg) con un farmaco di 1° livello, le forme recidivanti richiedono un affronto specialistico con  farmaci specifici per almeno 3 mesi, per permettere la completa guarigione della vescica: derivati del mirtillo rosso e/o probiotici come il D-Mannosio, estrogeni locali (ovuli o crema vaginale  x 2-3 mesi) nelle pazienti in menopausa.

Lei è uro-ginecologo: quali rapporti ci sono tra alcune malattie ginecologiche e la cistite?

Come ho accennato, l’associazione più frequente è con il prolasso genitale, soprattutto nelle donne di età superiore ai 50 anni, per cui svuotano male la vescica, in tempi prolungati o in modo incompleto e presentano perciò un ristagno di urina patologico.

Possiamo infine dare alle nostre ascoltatrici alcuni suggerimenti generali?

Generalmente è utile evitare cibi che possono causare diarrea e bisogna favorire uno svuotamento intestinale regolare. Meglio evitare cibi piccanti, eccesso di carboidrati e di caffè. Bisogna evitare una ingiustificata introduzione di liquidi nella giornata.

Nelle cistiti recidivanti bisogna evitare assolutamente terapie empiriche in dosi e periodi insufficienti o effettuate senza controllo dell’urinocoltura.

Nelle cistiti che seguono ad un rapporto sessuale, bisogna assumere un farmaco adatto entro 1 ora dal rapporto.

Nel sospetto di una patologia organica, come un polipo vescicale, è necessario richiedere la ricerca di cellule anormali nelle urine e una ecografia delle vie urinarie.

Gli antibiotici di 2° o 3° livello vanno utilizzati solo in situazioni di rischio e dopo l’esecuzione dell’antibiogramma, in quanto una resistenza ad essi può rivelarsi molto pericolosa. Purtroppo in Italia ci troviamo a questo proposito in una situazione molto negativa proprio a causa dell’abuso di questi antibiotici !