Test da sforzo cardiopolmonare

Il test da sforzo cardio-polmonare è un esame che permette di valutare la risposta all’esercizio di cuore e polmoni ed è utile per la diagnosi e la gestione terapeutica di pazienti con malattie cardiovascolari (es.: scompenso cardiaco), pazienti con patologie pneumologiche (es.: BPCO), pazienti con sintomi di incerta origine (dispnea). L’esame trova inoltre applicazione anche nella valutazione funzionale per la prescrizione dell’esercizio in persone che iniziano un percorso di allenamento.

É un test funzionale completo che consente una valutazione globale della risposta dell’organismo all’esercizio ed è un esame molto utile per la valutazione complessiva del soggetto con un’analisi multi parametrica della funzionalità cardiaca, respiratoria e muscolare-derivata che va oltre la sola valutazione dell’elettrocardiogramma.

Viene identificato comunemente con l’acronimo CPET; è un test non invasivo, di secondo livello, fondamentale per la valutazione di:

  • pazienti con potenziali patologie cardiologiche e/o respiratorie,
  • pazienti ai quali si vuole prescrivere attività fisica, che ha un ruolo ormai noto nella prevenzione e nel trattamento di molte patologie croniche, di specifiche condizioni di salute e dei fattori di rischio a queste associati.

A che cosa serve?

Il test da sforzo cardio-polmonare serve per valutare la risposta all’esercizio del cuore e del polmone, integrando i due dati.

É un test di valutazione funzionale completo perché riesce a tracciare un profilo fisiologico a 360 gradi di un paziente sotto sforzo valutando l’aspetto cardiaco e l’aspetto respiratorio.

Valutando il flusso di ossigeno inspirato e di anidride carbonica espirata, questo esame è in grado di valutare la capacità di esercizio e la funzione dei due apparati.

Come si esegue?

Si esegue come un test da sforzo classico con il paziente seduto su una cyclette, con gli elettrodi per l’elettrocardiogramma applicati al torace ma, in più, viene applicata una maschera attraverso la quale il paziente respira e cui è collegato un apparecchio chiamato flussimetro che consente la misurazione dei gas (ossigeno ed anidride carbonica).

Al paziente è quindi richiesto di pedalare sulla cyclette, il cicloergometro, che lo sottoporrà ad uno sforzo crescente per circa 10 minuti (l’entità dello sforzo è calcolata sulla base delle capacità muscolari e respiratorie attese utilizzando delle specifiche tabelle).

Durante l’attività fisica vengono monitorate la pressione arteriosa e la saturazione in ossigeno.

Lo strumento, analizzando respiro per respiro, consente di valutare l’andamento del consumo di ossigeno e della produzione di anidride carbonica.

L’apparecchiatura consente inoltre di costruire un grafico formato da una serie di curve che illustrano il metabolismo.

La durata complessiva della prova è di circa 45-50 minuti (inclusi i tempi di preparazione).

Quali sono i criteri di interruzione del test?

L’interruzione del test avviene quando viene raggiunto il massimo della capacità di lavoro, se il paziente segnala esaurimento muscolare o sintomi o se subentrano i criteri di interruzione comuni al classico test da sforzo (criteri elettrocardiografici, aritmie, alterazioni dei valori pressori).

Per chi è indicato?

Il CPET è indicato quando è necessario stabilire se la resistenza allo sforzo è normale o ridotta e, nel caso in cui risulti ridotta, se la causa è da ricondurre a disturbi cardiaci/polmonari o a semplice mancanza di attività fisica (decondizionamento).

I possibili pazienti cui è indicato il CPET sono quindi:

  • pazienti con affanno di origine imprecisata,
  • pazienti con scompenso cardiaco, per valutare l’efficienza dell’apparato respiratorio e soprattutto per valutare la tolleranza all’esercizio e per l’ottimizzazione della terapia cardio-attiva,
  • pazienti che hanno patologie di tipo coronarico per dare indicazioni sulla ischemia inducibile e sulla eventuale coesistenza di patologie polmonari,
  • pazienti che vorrebbero praticare attività sportiva per migliorare l’allenamento personale.

Quali sono le norme di preparazione all’esame?

Non ci sono particolari norme di preparazione ad eccezione del digiuno da tre ore prima dell’esame e la sospensione di fumo e caffeina da almeno sei ore prima dell’esame.

Viene -abitualmente- consentita l’assunzione dei farmaci abituali (salvo diversa indicazione del medico prescrittore).

Consultare con attenzione le Note informative presenti nella sezione “Documenti” sottostante.

 


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